Silenzi

4 ottobre 2010 lunedì



Compiere scelte che siano definitive è qualcosa che per carattere mi risulta molto difficile. Dire che cosa desidero fare con il blog in questo momento è pure una domanda a cui tento di non rispondere. Lo lascio in attesa. In attesa di slanci e di entusiasmo, in attesa di spunti e di emozioni, in attesa di svolte e cambiamenti. Per ora resta così, con una foto sbiadita e consunta, con un silenzio che mi sembrava doveroso rompere in segno di rispetto per le tante persone premurose e affezionate che si chiedono dove io sia finita. Sono in pausa, va tutto bene, ma c'è un momento per ogni cosa, ora non è il momento per il blog, forse ritornerà, forse resterà così: un ricettario da consultare alla ricerca di dolci "terapie rasserenanti".
Un abbraccio.
Franci

Legami

12 luglio 2010 lunedì



Troppo caldo per stare al sole, troppo caldo per cucinare, troppo caldo pure per accendere il computer (ma quanto scalda un piccolo portatile!!!!), troppo caldo anche per scrivere...perciò le immagini delle mie piccole aromatiche e un rapido copia/incolla, da leggere per pensare e per ricordare che, l'essenziale è invisibile agli occhi.

"In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", disse la volpe. "Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. "Sono qui", disse la voce, "sotto al melo... " "Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino... " "Sono una volpe", disse la volpe. "Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono così triste... " "Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata". "Ah! scusa", fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire "addomesticare"?" "Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?" "Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire "addomesticare"?" "Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso! Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?" "No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare?" "È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami... "Creare dei legami?" "Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo". "Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato..." "È possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra... " "Oh! non è sulla Terra", disse il piccolo principe. La volpe sembrò perplessa: "Su un altro pianeta?" "Si". "Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?" "No". "Questo mi interessa. E delle galline?" "No". "Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe. Ma la volpe ritornò alla sua idea: "La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano... " La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: "Per favore... addomesticami", disse. "Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose". "Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" "Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe. "Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti siederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino... " Il piccolo principe ritornò l'indomani. "Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore. Ci vogliono i riti". "Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe. "Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza". Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Ah!" disse la volpe, "... piangerò". "La colpa è tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi... " "È vero", disse la volpe. "Ma piangerai!" disse il piccolo principe. "È certo", disse la volpe. "Ma allora che ci guadagni?" "Ci guadagno", disse la volpe, "il colore ...del grano". Poi soggiunse: "Và a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto". Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose. "Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo". E le rose erano a disagio. "Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perchè è lei che ho innaffiata. Perchè è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perchè è lei che ho riparata col paravento. Perchè su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perchè è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perchè è la mia rosa". E ritornò dalla volpe. "Addio", disse. "Addio",...disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi". "L'essenziale è invisibile agli occhi", ripetè il piccolo principe, per ricordarselo. "È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante". "È il tempo che ho perduto per la mia rosa... " sussurrò il piccolo principe per ricordarselo. "Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa... " "Io sono responsabile della mia rosa... " ripetè il piccolo principe per ricordarselo."

da "Il Piccolo Principe"

Giornate estive

5 luglio 2010 lunedì

Confesso che al momento di scrivere la data ho avuto un attimo d'incertezza. Sapere che giorno è in questo momento non è un obbligo e ogni giorno è uguale ad un altro, i ritmi quotidiani vengono scanditi solo dal livello di percezione della temperatura e dall'osservazione diretta della posizione del sole e relativo spostamento della sdraio. Pare che oggi sia lunedì, la giornata sia calda, molto calda, accendere il forno è qualcosa che in questi giorni mi mette in difficoltà ma vi voglio salutare, dire che il collegamento internet è lento e irritante, tanto da consentirmi passaggi brevi e sporadici, perciò pazienza se ci sono e non ci sono.
La scorsa settimana sono stata in questo posticino molto carino e voglio condividerlo con voi con qualche piccola immagine e con la sensazione di pace che vi si respira.

Torta semplice di pesche

24 giugno 2010 giovedì



Sono ufficialmente dispersa. In molti l'avevate capito, ma a chi fosse sfuggito ecco qui la conferma. L'estate mi vede reticente alla socialità, immersa in una specie di isolamento a cui in fase iniziale è difficile abbandonarsi, ma poi diventa un rigenerante e fondamentale ozio meditativo che giova a quella crescita personale che pure a quarant'anni continuiamo a ricercare.
Un pensiero tratto dalle mie letture:
"Le cose migliori sono le più vicine: il respiro che sale lungo le narici, la luce nei tuoi occhi, i fiori al tatto, i compiti affidati alle tue mani. Non cercare di afferrare le stelle, ma svolgi con semplicità i compiti affidati dalla vita, nella certezza che gli incarichi di ogni giorno e il pane quotidiano sono le cose più dolci della vita."
Una torta, semplice e improvvisata, mi sono anche chiesta: forse già fatta? Non so è estate, la mente divaga e ogni cosa va come deve andare...
Ingredienti
150g di farina
mezzo cucchiaino di lievito
50g di zucchero
1 uovo
3 cucchiai di latte
85g di burro fuso
pesche
confettura di pesche
per la copertura
50g di farina
35g di zucchero
35g di burro
Semplicissima e veloce: mescolare tutti gli ingredienti delicatamente in una ciotola. Travasare il composto in una tortiera rivestita di carta forno. Spalmare con confettura di pesche e poi coprire con fettine di pesca. Sbriciolare con le dita in una ciotola gli ingredienti per la copertura e ricoprire in modo uniforme le pesche. Cuocere in forno a 180° per circa 40 minuti.

Pasta brisèe per torte salate

9 giugno 2010 mercoledì



Non me ne sono andata, sto semplicemente godendo la primavera: meraviglioso momento dell'anno che consente finalmente spensieratezza e buonumore. Tra l'anno scolastico agli sgoccioli e le ultime incombenze prima di trasferirmi in luoghi in cui i panorami si fanno più lieti, la cucina è sempre per me un momento di svago creativo in cui anche una banale insalatina diventa una sorpresa di sapori con la semplice aggiunta di un trito di aromatiche appena colte dalla mia rigogliosissima aiuola, oppure una normale torta salata si trasforma in un piacevole e friabile piatto leggero se invece di srotolare la pasta brisèe presa di corsa al super ci riserviamo 5 minuti per una pasta brisèe fatta da noi.
Ingredienti
200g di farina
100g di burro
1 uovo
sale
acqua fredda q.b.
Lavorare farina e burro con un robot o con le dita fino ad avere un composto "bicioloso". Aggiungere un pizzico di sale e l'uovo. Lavorare ancora finchè il composto si unisce in una palla, se necessario aggiungere un cucchiaio di acqua fredda.
Lasciar riposare per circa 30 minuti. Stendere l'impasto con un mattarello in una sfoglia sottile e rivestire una teglia da crostata, non serve ungere perchè l'impasto non si attacca in cottura. Riempire con fagioli o sferette per cottura in bianco e cuocere nella parte medio bassa del forno a 200° per 10/15 minuti. Togliere dal forno, eliminare fagioli o sferette e farcire a piacere (la mia è con crescenza, erba cipollina e qualche fettina di fontina). Rimettere in forno per altri 20/30 minuti.

Sunny day

25 maggio 2010 martedì



La prima giornata in spiaggia...
sole, brezza, colori, relax
e nient'altro.

Torta solare allo zafferano

17 maggio 2010 lunedì



L'intento era quello di evocare il sole...e avessi saputo prima che funzionava, ci saremmo evitati tutte queste settimane di pioggia! E' una torta gialla che più gialla non si può, rotonda e solare che più solare non si può, viene da questo libro di questa solare svedese, un libro che mi somiglia e che mi piace moltissimo, ricco di quelle ricette che io adoro.
La tortina giallissima è ottima inzuppata nel latte freddo ed è la mia compagnia di questi giorni prima della nanna.
Ingredienti
3 uova
225g di zucchero
1 bustina di zafferano
50g di burro sciolto
100ml di latte
210g di farina
2 cucchiaini di lievito in polvere
burro e cocco disidratato per lo stampo
Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, molto spumoso. Scaldare il latte e sciogliervi la bustina di zafferano, unire al burro fuso e unire il tutto al composto di uova. Mescolare la farina e il lievito e incorporarli delicatamente al composto a base di uova. Imburrare uno stampo a ciambella e ricoprire con il cocco disidratato. Infornare a 175° per circa 30 minuti.

Il vincitore è...

11 maggio 2010 martedì



Grazie. E' stato bello scoprire quante persone silenziose apprezzano e visitano con piacere il mio blog. Voglio dire un grazie di cuore a tutti voi che avete scritto e commentato e con il vostro calore avete reso ancora più lieto il mio compleanno. L'implacabile random ha fatto la sua scelta. Il numero casuale che ne è uscito mi ha stupita perchè è un numero che per me ritorna spesso e volentieri ed è un numero che si nota...il 17...porta fortuna, garantito! La fortuna questa volta è passata da Lucia .
Un caro saluto a tutte.
Grazie.
Franci



Un regalo per voi

6 maggio 2010 giovedì



Oggi è il giorno del mio compleanno, un traguardo importante che mi trova allegra e orgogliosa. Voglio farvi un regalo. Questo libro.
Tra tutti voi che lascerete un messaggio a questo post entro lunedì alle 23, estrarrò un fortunato a cui spedire questo libro che è tra i miei preferiti. Un modo per dirvi grazie per ogni vostro passaggio, per ogni vostra attenzione nei miei confronti.
A presto.

Cookies

3 maggio 2010 lunedì



Adoro maggio, direi che probabilmente è il mio mese preferito. E' il mese in cui la natura ormai si è risvegliata e ci regala le fioriture più spettacolari, è il mese in cui il clima è più dolce e l'aria sempre meno frizzante, è il mese in cui si abbandona completamente l'inverno e si comincia a progettare l'estate, è il mese in cui il cioccolato (ahimè) lascia il posto alla frutta...ovunque tranne che nella mia cucina, qui ancora il cioccolato imperversa, senza pensare alla prova bikini, ma solo al dolce "gongolamento" dell'anima che questo divino prodotto della natura ci può regalare. Dopo questi cookies "cercherò "di sforzarmi di non farvi più vedere cioccolato per un po', ma non garantisco, la voglia di cioccolato prende improvvisa, in qualunque momento e in maniera incontrollata!
Ingredienti
120g di burro
70g di zucchero
160g di farina
1 uovo
130g di cioccolato fondente
20g di cacao
1 cucchiaino di bicarbonato
150g di cioccolato bianco tritato grossolanamente
50g di mandorle
Lavorare il burro e lo zucchero a crema. Aggiungere l'uovo e la farina precedentemente setacciata con il bicarbonato e il cacao. Aggiungere il cioccolato fondente fuso nel microonde o a bagnomaria. Infine aggiungere il cioccolato bianco tritato (mi raccomando grossolanamente perchè trovare i pezzettoni è una goduria irrinunciabile!) e le mandorle tritate (idem come il cioccolato). Raffreddare il composto mezz'ora in frigorifero. Rivestire una placca di carta forno, fare delle palline aiutandovi con un cucchiaio o con un dosa gelato, distanziarle sulla placca e infornarle a 170° per circa 20 minuti.

Muffins pera cioccolato e pepe

27 aprile 2010 martedì





Sì, lo ammetto è pigrizia. Pura, sana, sincera e semplice pigrizia. E' probabilmente la primavera e il conseguente desiderio di leggerezza, aria aperta e poco impegno...e i tempi tra un post e l'altro si dilatano. Rieccomi con dei piccoli muffins per una merenda al parco, un pic-nic sull'erba, una pausa relax.
Buona settimana.
Ingredienti
300g di farina
130g di zucchero
60g di burro fuso
180ml di latticello (o metà yogurt naturale e metà latte)
1 uovo
3 cucchiaini di lievito
una pera
50g di cioccolato fondente
pepe nero
Unire farina, zucchero e lievito in una ciotola e burro fuso, latticello uovo in un'altra. Sbattere per bene tra loro gli ingredienti liquidi ed aggiungerli ai solidi. Aggiungere la pera tagliata in piccoli pezzi, il cioccolato tritato grossolanamente e una grattata di pepe. Mescolare tutti gli ingredienti senza lavorarli troppo, ma lasciando l'impasto grumoso. Versare nei pirottini di carta e infornare a 200° per circa 20 minuti.

Confettura di fragole e piccoli piaceri

12 aprile 2010 lunedì





La ricetta di oggi la potete trovare su una qualunque confezione di Fruttapec, nulla di particolarmente ricercato o complicato. Il fine delle mie parole, oggi, è quello di trasmettervi l'emozione sottile e il piacere semplice che si prova nel realizzare in casa le proprie marmellate, nel scegliere il barattolo tra i tanti conservati, nel creare e stampare l'etichetta più graziosa, nel ricercare il nastro, lo spago, lo "sfronzolo" più adatto al momento, alla stagione, all'umore. Il piacere che si prova nel riporre i barattoli nel punto della casa e della cucina che più si intona con il colore della marmellata e con lo stile della confezione. La soddisfazione sottile che si avverte osservando le proprie creazioni e aprendo quei preziosi vasetti che in qualunque momento dell'anno ci riporteranno alla primavera, all'estate, all'attimo prezioso in cui li abbiamo realizzati.
Ingredienti
1kg di fragole pulite e tagliate in piccoli pezzi
500g di zucchero
1 busta di fruttapec 2:1
Mettete le fragole in una pentola alta. Aggiungere lo zucchero, mescolare e lasciare riposare per circa un'oretta. Aggiungere la busta di futtapec e mescolare. Porre sul fuoco e portare ad ebollizzione su fiamma viva. Lasciare bollire sempre mescolando per circa 15 minuti. Valutare la consistenza della confettura versandone un poco su un piattino e lasciando raffreddare. Una volta pronta, versare con un mestolo la confettura nei barattoli ben puliti e asciugati, chiudere con un coperchio integro e rovesciare il barattolo finchè sarà freddo...ora divertitevi con il resto.

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